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05 Lug 2021

Pelle con discromie cutanee: cosa sono e come risolverle

L’estate è uno dei momenti più belli dell’anno per tutti, si sa: non vediamo l’ora di metterci al sole. Eppure proprio quest’ultimo rappresenta uno dei nemici giurati della pelle, nonostante tutti i benefici relativi a vitamina D e abbronzatura. Sì, l’esposizione al sole può farti del male ed ecco perché ai miei pazienti consiglio sempre di usare tutte le precauzioni del caso. A cominciare dalla prevenzione delle macchie solari (più correttamente, melasma), che sono solo una delle tante forme di discromia cutanea. Seppure siano le più comuni, non sono le uniche, appunto: in questo articolo ve le racconto tutte, descrivendo anche il modo in cui risolvere questi spiacevoli inestetismi della pelle del volto o del corpo, e qualche indicazione per prevenirle.

 

 

Discromia cutanea #1: Il melasma

macchie solari primadopo trattamento

 

Cos’è è perché compare il melasma

Le macchie solari, o melasma, sono senz’altro una delle discromie cutanee più diffuse. La loro comparsa si nota quando l’abbronzatura ottenuta durante l’estate viene man mano a sparire, scoprendo qualche macchia più chiara sulla pelle. Il responsabile di questo evento è la concentrazione non uniforme della melanina, il pigmento naturale che determina la colorazione cutanea. Le aree del corpo maggiormente colpite da melasma sono appunto quelle più esposte ai raggi UV, quindi viso, mani, braccia, schiena e spalle. Oltre al fattore genetico, che gioca chiaramente un ruolo importante, anche le variazioni ormonali e l’uso di particolari farmaci o prodotti possono scatenare la comparsa di questo inestetismo. Ecco perché è fondamentale proteggersi dal sole per prevenire l’insorgenza delle macchie, con fattori di protezione alti tutto l’anno e non solo in estate.

Come curare il melasma

Quando le macchie solari sono ormai comparse, oltre a continuare con la prevenzione, si può ridurne drasticamente la visibilità grazie al trattamento Dermamelan. Questa cura altamente specifica va eseguita da un medico specialista competente e richiede una serie di sedute in base a estensione e gravità del problema. Tutti i dettagli sono nel mio articolo di approfondimento su Dermamelan.

 

 

Discromia cutanea #2: Macchie da acne

macchie acne primadopo trattamento

 

Cosa sono e perché compaiono le macchie da acne

L’acne è una delle malattie della pelle più difficili e complesse da trattare. Anche quando sparisce, i segni che lascia sulla pelle sono spesso faticosi da eliminare, quasi quanto i comedoni e i brufoli che precedentemente mortificavano la pelle dei miei pazienti. Ecco che spesso la rimozione dell’acne comporta la creazione di macchie e segni sulla superficie epidermica, che possono essere rossi o anche marroni o violacei, diventando a loro volta una vera e propria discromia cutanea. Questo fenomeno è dovuto alla alterazione della pigmentazione della pelle, conseguente al trauma dell’infiammazione del brufolo o del comedone, e al processo di riparazione della pelle stessa.

Come curare le macchie da acne

Anche in questo caso, proteggere la pelle dal sole è sempre importante per non aggravare la situazione già compromessa. Ma si può fare di più. Grazie al peeling chimico, si può intervenire per regolare la pigmentazione della pelle, correggendo l’inestetismo proprio nell’area del viso interessata da questa discromia. Entra in gioco in questo caso il potere dell’acido glicolico, ampiamente utilizzato in medicina estetica per rinnovare la superficie della pelle e renderla liscia e morbida nei casi più ostici. Per approfondire l’uso del peeling chimico in caso di macchie da acne, leggi il mio articolo.

 

 

Discromia cutanea #3: Iperpigmentazione postinfiammatoria

iperpigmentazione primadopo trattamento

 

Cos’è e perché compare l’iperpigmentazione postinfiammatoria

La reazione della pelle al trauma è spesso imprevedibile: persino una ceretta può innescare il meccanismo difensivo che porta alla iperpigmentazione detta post-infiammatoria. Anche in questo caso il sole gioca un ruolo non da poco, perché accentua e rivela il problema che si è generato a seguito di una infiammazione della nostra cute. Un esempio comune è la formazione di macchie scure dopo la ceretta, che possono persistere per anni prima di scomparire definitivamente (non parliamo qui, ovviamente, del lieve rossore o dell’irritazione cutanea che invece è da ritenersi passeggera). Oltre alla ceretta, altri eventi “traumatici” sono tutte quelle lesioni o ferite della pelle che lasciano sulla superficie un’area più piatta e scolorita.

Come curare l’iperpigmentazione postinfiammatoria

In questo caso, data la variabilità delle cause di discromia che si possono avere in base alla tipologia di infiammazione, non c’è una soluzione unica. In sede di visita specialistica, è bene valutare la situazione specifica e decidere così l’approccio più adeguato. In linea generale, un valido trattamento per la discromia, oltre a quelli già citati, è il laser Q-switch. Questo trattamento rappresenta una delle risposte più moderne e sicure per l’eliminazione delle macchie scure, senza lasciare cicatrici o residui di pelle pigmentata. Per saperne di più sull’uso del laser contro la discromia cutanea, puoi leggere il mio articolo.

 

Hai bisogno di una consulenza gratuita per un inestetismo della tua pelle? Scrivimi a info@drmatteostocco.com

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